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domenica 20 novembre 2016

Recensione: PECCATO ORIGINALE, IL GIOCO "Peccato originale series #2 - The original Sinner: The red years #2" di TIFFANY REISZ


Da un po' di settimane la stiamo scoprendo come scrittrice di Romace contemporanei, ma lei è la regina dell'erotic romance, dove regna il BDSM. Sì, stiamo parlado di Tiffany Reisz, e questa è la recensione del secondo volume di Peccato Originale edito da Newton Compton editori

TITOLO: PECCATO ORIGINALE, IL GIOCO

SERIE: PECCATO ORIGINALE #2
          THE ORIGINAL SINNER, THE RED YEARS #2

AUTORE: TIFFANY REISZ

GENERE: EROTIC ROMANCE

CASA EDITRICE: NEWTON COMPTON

DATA D'USCITA: 04 LUGLIO 2013


Peccato originale series:   ANTEPRIMA
  ♦ The original sinner, The red years:
1. Peccato originale, l'innocenza RECENSIONE 20/06/2013
2. Pecato originale, il gioco 04/07/2013
3. Peccato originale, il padrone RECENSIONE 18/07/2013
4. Peccato originale, il ritorno 12/12/2013
  ♦ The original sinner, The white years:
5. Guardami, toccami, stringimi RECENSIONE 23/07/2015
6. The king
7. The virgin
8. The queen


Ogni inibizione andrà perduta
Regola Numero 2: mai smettere di sperimentare

Nora Sutherlin, celebre autrice di romanzi erotici, non si è mai preoccupata del giudizio della gente. Per una donna come lei, trasgressiva e irriverente, sempre pronta a sperimentare, è difficile passare inosservata. Ora però, per la prima volta in vita sua, è costretta a nascondersi: il suo amante, Søren, non vuole che venga alla luce la natura perversa del loro legame e quindi le ordina di sparire per un po’, rifugiandosi nella villa di campagna del ricco e disinibito Griffin Fiske. Griffin è entusiasta di ospitare Nora, ma soprattutto è lieto di accogliere il suo pupillo e compagno di viaggio, Michael, un giovane, inesperto e dotato di una bellezza angelica. Il fuoco della passione non tarda a divampare e Nora ne viene travolta, ma il suo cuore è altrove: non fa che pensare a Søren e a un altro uomo del suo passato, che non è mai riuscita a dimenticare…

È sottile il confine tra piacere e dolore




È giusto che chi leggerà questa recensione sappia che io ormai, nei confronti di questa autrice sono completamente acritica. L'originalità della storia, lo stile eccellente che ho comunque ritrovato anche in novelle corte e di tematica molto più frivola e leggera, la capacità di farti entrare nella psiche dei personaggi e quindi di riuscire a giustificare e addirittura legittimare ogni gesto o pensiero, hanno fatto sì che nel tempo io sbarellassi totalmente ogni volta che leggevo qualcosa partorito dalla mente di questa autrice che riesce a farmi digerire cose che mai avrei pensato potessero interessarmi.
Faccio questa premessa perché questo secondo capitolo della serie Peccato Originale è forse il mio preferito, quindi il rischio di inginocchiarmi e genuflettermi mentre esprimerò il mio pensiero è davvero alto, anzi inevitabile. Ma la premessa è ancora più necessaria perché in questa storia troviamo tematiche molto importanti, enormi, fastidiose, emotivamente impegnative, quindi i miei sproloqui forse vi sembreranno ancora più deliranti del solito: si parla infatti dell'amore tra un ragazzo di diciassette anni e un uomo più grande, si parla di preti pedofili, si parla di omofobia, si assiste a pratiche sadomaso estreme.



Questo libro è davvero un pugno allo stomaco, ma se si riesce ad arrivare alla fine, a superare almeno le prime settanta pagine, sono sicura che qui troverete il solito immenso amore che contraddistingue tutti i libri di questa serie. Esatto, amore, perché di questa lettura io ricordo principalmente una delle storie d'amore più belle e struggenti che abbia mai letto, e vi garantisco che fino ai venticinque anni o giù di lì, mi sono cibata dei grandi classici della letteratura, pertanto non mi ritengo una sprovveduta impressionabile dal facile palpito. Il fatto sorprendente è che questa storia d'amore è tra due uomini, argomento per me mai affrontato prima, e uno dei due protagonisti è bisessuale con tendenze masochiste, talmente insicuro e convinto di essere sbagliato a causa delle sue pulsioni da tentare il suicidio dopo che il padre omofobo scopre le sue inclinazioni. Ma questo meraviglioso ragazzo, chiamato angelo da Eleanor, incontra un prete illuminato e la sua squadra di "amici/amanti" pronti a fare cerchio intorno a lui e a fargli prendere il volo.

E poi arriva Griffin Fiske, uno dei miei personaggi preferiti, irriverente, bello come un dio greco, dominatore, perverso, depravato ex tossicodipendente, oscuro come pochi, ma capace di provare un amore sconvolgente, l'unico che osa affrontare Søren pur di poter amare il suo angelo.
Ma le emozioni, in questo volume, non sono legate solamente ai personaggi che già conosciamo, perché c'è una storia nella storia: alla parrocchia arriva una bella giornalista, Suzanne, che vuole indagare su un presunto "conflitto di interessi" che trapela circa padre Stearns, ma questa sua indagine è falsata e dominata dai suoi pregiudizi sui preti e la Chiesa, perché il fratello si suicidò a causa di molestie subite da un prete, quindi Suzanne  vuole in qualche modo vendicare la sua morte convinta di trovare elementi che possano incriminare quel prete che tanto la spaventa, ma soprattutto la attrae e la affascina.



Tiffany Reisz sviluppa questa scottante tematica, che in America negli ultimi anni è balzata all'onore della cronaca, in modo molto intelligente, critico, approfondito, condannando apertamente la condotta dei preti e della Chiesa. In una conversazione con Suzanne che pensa che il "conflitto di interessi" riguardi il sesso, Eleanor esprime in una frase un concetto che trovo davvero esaustivo:
«Sono duemila anni che la Chiesa cattolica chiude un occhio sul sesso. È il denaro a renderli nervosi».
Ma cambiamo argomento, passiamo ad altro, passiamo allo spasso allo stato puro: vogliamo parlare di Kingsley? Che nel primo libro tanto ci aveva fatto arrabbiare quando chiamava Nora sul telefono rosso? In questo secondo capitolo della serie si incomincia a capire il personaggio: irriverente, simpatico, travolgente, con quei vocaboli francesi buttati qua e là è davvero difficile resistergli e la bella giornalista ne avrà un assaggio molto interessante: "Dimmi, Suzanne, hai mai fatto sesso in una Rolls Royce?"



Ma anche il personaggio di Søren, che se nel libro precedente ci aveva pressoché solo inquietato, qui si sviluppa e di conseguenza cominciamo a capire i suoi comportamenti, apprezziamo il suo prendersi cura dei suoi parrocchiani, come Michael per esempio, che cerca di proteggere in ogni modo, anche con decisioni che in un primo momento possono suscitare più di una perplessità, ma che alla fine riusciremo a comprendere. 
Insomma, ancora una volta sono stata travolta dalle emozioni e dalla storia e a distanza di tempo, dopo che la lettura si è sedimentata, la sensazione è sempre quella di aver trovato personaggi che ti accompagnano per molto tempo, molto dopo aver letto la parola FINE.

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