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lunedì 17 settembre 2018

Recensione: FLAWED. IL MOMENTO DELLA SCELTA "Flawed Series #1" di CECELIA AHERN


Salve Readers, la RECENSIONE di oggi è su un libro che aspettavamo da ben due anni. Il secondo e ultimo volume di una duologia Distopico YA scritta da Cecelia Ahern ed edita da De Agostini.
Caterina che lo ha letto per noi ne è rimasta entusiasta, andiamo a scoprire cosa ci racconta.

TITOLO: FLAWED. IL MOMENTO DELLA SCELTA

AUTORE: CECELIA AHERN

SERIE: FLAWED SERIES #2


GENERE: DISTOPICO, YOUNG ADULT

EDITORE: 
DeA

DATA D'USCITA: 11 SETTEMBRE 2018

Serie Flawed:
1. Flawed. Gli imperfetti RECENSIONE
2.  Flawed. Il momento della scelta 

Celestine è in fuga. Fino a poche settimane fa era una delle ragazze più in vista della città: aveva una famiglia che la amava, un fidanzato meraviglioso e un destino invidiabile. Ora la sua esistenza si è trasformata in un interminabile incubo. La sua vita dorata non esiste più. Celestine è finita in cima alla lista dei ricercati della Gilda. È il nemico Numero Uno. Lei infatti è l’unica a possedere le prove che potrebbero distruggere per sempre il sistema che stabilisce chi è perfetto e chi Fallato. Chi merita un futuro e chi no. Perfino il giudice Crevan, capo del tribunale che l’ha condannata, è al suo inseguimento. L’uomo crede di poter facilmente mettere alle strette una come Celestine, una ragazza che ha perso tutto: famiglia, fidanzato, amici. Ma si sbaglia. Il tenebroso Carrick non l’ha abbandonata e anzi è più determinato che mai a sostenerla, qualunque sia la scelta di Celestine. Perché adesso a decidere sarà lei. Scappare e mettersi in salvo, o rischiare tutto, tornare nella tana del leone e demolire il sistema dall’interno?
Alcuni anni fa mi sono avvicinata al genere distopico grazie ad Hanger Games e non me ne sono più allontanata, non sono molti i libri sul genere e ancor meno quelli che ti coinvolgono completamente. Non è facile ricreare una società credibile con assetti politici, sociali e tecnologici altamente negativi sviluppatisi a causa di eventi passati che hanno segnato l'avvento, spesso e volentieri, di una società dittatoriale su una popolazione passiva. Che trova la forza di ribellarsi e far sentire la propria voce solo nel momento in cui si delineano dei fattori, che spesso consistono nel riconoscimento di un leader che li rappresenti.
Non posso negare di non essere riuscita a non confrontare questa duologia ad Hanger Games, non tanto per la distopia che è notevolmente diversa e con caratteristiche proprie, quanto per l'eroina inconsapevole che ci si prospetta, nonché per alcuni dei personaggi che le ruotano attorno. Moltissimi sono i punti in comune tra Celestine e Katniss.
Tutto ciò naturalmente non toglie nulla al libro, anzi semmai lo rende più efficace. Voglio solo anticipare che il ritmo è serratissimo e ricco di eventi dall'inizio alla fine e che non avrete modo di annoiarvi per un solo secondo.


Questo è il secondo e ultimo volume di una duologia, quindi, se non hai letto il primo ti conviene leggerne qui la RECENSIONE. Non troverete spoiler, ma inevitabilmente si farà riferimento a fatti accaduti nel precedente volume. Se invece hai letto il primo, dubito che faticherò molto a convincerti a leggere il sequel. Semmai potrò aiutarti a recuperare qualche elemento che il lungo lasso di tempo passato tra l'uscita del primo e del secondo volume ci potrebbe aver fatto dimenticare.
Tuttavia, se ti preoccupa il fatto di non ricordare gli accadimenti del primo ti avviso che l'autrice ha preso tutti gli accorgimenti del caso per farteli tornare alla mente. Sin dall'inizio rientrerai nella storia senza difficoltà.
La trama riprende pochi giorni dopo la fine di Flawed: gli imperfetti
L'ultima volta che abbiamo visto Celestina stava scappando di casa, il più lontano possibile dal giudice Crevan. Lei trova un rifugio temporaneo nella fattoria del nonno. Ma il tempo stringe e i Segnalatori arrivano ogni giorno più vicini alla sua cattura. Gli informatori, con a capo la spietata Mary May, sono ogni giorno più determinati a catturarla. Celestine è sempre più pericolosa, sta diventando il simbolo involontario della resistenza e per quanto ne sanno ha le armi in mano per distruggere tutto il sistema e far crollare la Gilda. Un filmato che documenta come il giudice Craven le abbia fatto un sesto marchio sulla schiena in preda alla rabbia.
Fin dalle prime pagine la tensione è altissima. Avverti il pericolo in agguato dietro l'angolo e questo ti fa divorare le pagine. Mi piaceva anche provare incertezza sui personaggi. Il dubbio sulle persone di cui Celestine si poteva fidare e quelle di cui non poteva non rimaneva solo un suo cruccio sulla carta ma diventava anche il mio. Chiunque avrebbe potuto tradirla o fare il doppio gioco in qualsiasi momento.
La connessione tra i due protagonisti, malgrado i dubbi su Carrick diventa di momento in momento sempre più autentica e si delinea nettamente di fronte ai nostri occhi. Questo mi ha permesso di apprezzare maggiormente la chimica tra i due, insieme alle scene più romantiche tra loro.


Tuttavia, l'elemento predominante nel libro è sicuramente l'assunto su cui si basa questa società distopica. La paura di apparire imperfetti che controlla questo mondo. 
Nel tentativo di apparire perfetti le persone hanno perso la compassione e l'empatia. Si è venuto a creare una sorta di "vuoto di umanità". Certo, il tutto è accentuato dalla paura di possibili ripercussioni della Gilda, dalla manipolazione dei media e da un'imperfetta ricerca della perfezione. 
Le punizioni per essere stati dichiarati fallati sono terribili, trasformando la vittima in un emarginato senza possibilità di appello. 

Vi ricordo che: 
"i fallati non sono dei delinquenti non hanno commesso nessun crimine. Hanno preso delle decisioni moralmente o eticamente condannate dalla società in cui vivono."
Questo libro fa riflettere, come in tutte le distopie mette in discussione lo status quo, che nel mondo di oggi sicuramente non può essere considerato negativo.
Insomma parliamo di un mondo immaginario ma che sicuramente può essere rapportato alla nostra realtà, e che ci porta inevitabilmente a fare delle riflessioni importanti su noi stessi e sul mondo che ci circonda. 

"Gli errori non sono qualcosa di cui vergognarsi. Gli errori ci insegnano ad assumerci le nostre responsabilità"
Mi è piaciuta sin da subito la premessa di una società in cui una corte giudica e punisce la moralità delle persone e il modo in cui tutto ciò può essere corrotto e malsano.
Mi è piaciuta la protagonista femminile che funge da ispiratrice inconsapevole, mi è piaciuta la dolce storia d'amore e i numerosi stimoli provocanti. 
Lo consiglierei senza indugi a tutti coloro che amano  le distopie YA e che abbiano voglia di riflettere e farsi due domande.
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