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venerdì 11 gennaio 2019

Recensione: INVINCIBILE di STUART REARDON e JANE HARVEY-BERRICK



Salve readers, oggi Caterina ci parlerà di un romanzo di genere sport-romance ambientato in Inghilterra edito dalla Delrai Edizioni. Uno degli autori è una nostra gradita conoscenza, Jane Harvey-Berrick, che ricorderete per la fortunata serie "The Traveling". L'altro, Stuart Reardon, crediamo non abbia bisogno di molte presentazioni essendo oltre ad un ex-regbista professionista anche un fitness model e uno dei MenOfRare.
Ma andiamo a scoprire qualcosa di più su questo romanzo.


TITOLO: INVINCIBILE

AUTORE: STUART REARDON 
              JANE HARVEY-BERRICK

EDITORE: DELRAI EDIZIONI


GENERE: SPORT ROMANCE

DATA D'USCITA: 20 DICEMBRE 2018 

AUTOCONCLUSIVO


Quando il mondo ti cade addosso. 
Quando dicono che sei finito.
Quando la tua mente è distrutta, cerca di ripetere:
Io mi alzerò,
Io tornerò
E sarò invincibile.
Nick Renshaw è un giocatore di rugby professionista, dalla futura brillante carriera. Un infortunio improvviso, però, rischia di minare quanto costruito finora: il pericolo è rimanere fuori dai giochi. Sarà Anna Scott, una psicologa sportiva lungimirante, a occuparsi del suo percorso di riabilitazione fisica e psicologica. L’attrazione tra loro, anche se lui è già legato a un’altra donna, non permette a entrambi di essere lucidi e rimanere lontani, così Nick si ritrova a dover fare scelte difficili oltre che compromettenti per se stesso e la sua vita. Tutti gli voltano le spalle, ma Anna no, lei è diversa, lei lo ama. Nessun divieto potrà mai far finire la loro relazione, nessuna distanza, perché il loro sentimento sincero è capace di vincere qualsiasi ostacolo, anche se così facendo entrambi toccheranno il fondo. 
Un romanzo capace di toccare le corde profonde dell’anima, dove la passione per lo sport si mescola alle vicende della vita, normali e straordinarie. Quando l’amore scende in campo, non importa chi è vincente, perché sarà sempre invincibile.

Ero molto attirata da questo libro, ho letto tutti gli altri romanzi scritti da Jane Harvey-Berrick usciti in Italia e li ho adorati tutti, dal primo all'ultimo, quindi ero molto curiosa di scoprire a cosa avrebbe portato questo suo sodalizio con Stuart Reardon, oltre al fatto che amo gli Sport Romance. Ero sicura che la loro collaborazione sarebbe stata vincente. Purtroppo ho peccato di ottimismo, a quanto sembra l'impronta di Reardon è stata difficile da arginare per la Harvey-Berrick.



Nick Renshaw è un giocatore di rugby professionista che porta sul suo corpo le cicatrici di partite vinte e perse, per lui il rugby è qualcosa che lo definisce e lo completa. 
Tutto sta andando a gonfie vele: ha una carriera promettente e presto si sposerà con la donna che ama.
E' uno dei più bravi giocatori di rugby inglese ed è stato ingaggiato da una delle migliori squadre del paese, ma durante l’ultima partita con la sua vecchia squadra è vittima di un grave infortunio che rischia di mettere in pericolo la sua carriera. L'inizio della fine. La vita perfetta che Nick credeva di avere si rivela essere una menzogna, la sua carriera è a rischio e le persone che credeva vicine non hanno fatto altro che mentirgli.
Da qui la vita di Nick subirà un declino, la carriera in bilico e i tradimenti che verranno a galla rischiano di rovinarlo per sempre.
L’uomo forte, promettente e sicuro di sé che era, si trasformerà in una persona sconfitta e ferita nel profondo, che non crede più a nulla.
Ma quando sembra che stia per toccare il fondo, una persona gli sarà vicina e troverà il modo di aiutarlo: la Dottoressa Anna Scott, una donna dolce e altruista che lo seguirà dal punto di vista psicologico nella sua nuova squadra, lei gli farà capire che nulla è impossibile e che credendoci davvero potrà superare l’infortunio.
L’attrazione che Nick prova per lei si fa più forte giorno dopo giorno, ma per quanto lui la desideri, Anna lo respinge. Una relazione tra medico e paziente sarebbe sicuramente fuori dalle regole e lei ha davvero troppo da perdere in una situazione del genere. 
Nick, nel frattempo, non rimane con le mani in mano. Si allena per rimettersi in forma, facendo sì che quel grave infortunio non lo sconfigga, ma gli permetta di rialzarsi più forte che mai.
Mi fermerei qui con la trama dato che già da quanto scritto potete notare come il libro sembrerebbe interessante, vi assicuro che l'intreccio narrativo non sarebbe niente male, scontato in alcuni punti ma abbastanza complesso da tenere alta l'attenzione del lettore. Allora vi starete chiedendo quale sia il problema e ve lo spiego subito. Il tutto è infarcito da una quantità spropositata di informazioni sul rugby. Una noia mortale.
Indubbiamente questo è uno Sport Romance, ma a volte si trasforma in una vera e propria rivista sportiva, probabilmente grazie al contributo di Reardon. Pagine e pagine di telecronaca sulla partita oltre a spiegazioni tecniche sul rugby. Troppo. E come tutti sappiamo il troppo stroppia, oltre a distrarre il lettore da quello che è importante, cioè il plot e i personaggi. Capisco l'entusiasmo di Reardon nel trasmettere da sportivo ciò che lui ama ma la Harvey-Berrick avrebbe dovuto, dall'alto della sua esperienza, cercare di arginare questo entusiasmo, lo sport dovrebbe fare da sfondo con elementi puntuali e ben amalgamati ma non impattanti in questo modo sulla storia. Considerando che il libro è rivolto ad un pubblico interessato per lo più alla parte romance e non a imparare tutto sul rugby. Insomma, non si sta scrivendo un prontuario su quello che si deve sapere sul rugby, ma si sta dando uno sfondo sportivo a una storia romance.


Credo che saranno poche le persone che non andranno avanti veloci, saltando le pagine in questione. Io personalmente non sono davvero interessata a sapere cosa ogni giocatore di rugby debba fare tecnicamente nel suo ruolo specifico, le strategie di gioco possibili oltre all'intera telecronaca di una partita. Siamo onesti, si potrebbero tagliare pagine e pagine e il libro ne guadagnerebbe, ma a questo punto forse Reardon si sentirebbe di non aver contribuito. 
Ho poi un grosso problema con un Reardon nominato nella storia più volte come commentatore sportivo. Io avevo immaginato lui fosse il Nick della situazione, che fosse in parte la sua storia, anche perché da qualche riferimento a quello che si sa di lui poteva esserlo. Ma forse non è così o forse agli autori questo non è bastato. Insomma, quello che io ho immaginato è completamente errato. Credevo che la funzione di Reardon fosse di raccontare la sua storia e quella della Harvey-Berrick di arricchirla romanzandola e rendendola più interessante e appetibile. In realtà credo che entrambi si siano persi e soprattutto che la Harvey-Berrick malgrado la sua esperienza non abbia saputo arginare il suo socio. 
In conclusione ho trovato questo libro a tratti davvero pesante. Con un ritmo incostante a causa delle lunghe pause di illustrazione sportiva e questo non mi ha permesso di stabilire la necessaria empatia con i personaggi. Un peccato, perché sarebbe bastato davvero poco per farne un buon libro.


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